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Frankel, Leo.

Rivoluzionario e uomo politico ungherese. Orafo di mestiere, si orientò giovanissimo verso il socialismo. Costretto a riparare all'estero, soggiornò a lungo in Francia, prima a Lione poi a Parigi, dove nel 1871 fu tra i capi della Comune, dirigendone la politica di lavoro e di impiego. Egli era il più giovane e il più noto dei capi del gruppo internazionalista e si dovette a lui quel poco che la Comune riuscì a fare in campo economico. Ferito durante i combattimenti, riuscì a fuggire a Londra dove venne nominato da Marx segretario corrispondente dell'Internazionale per l'Ungheria. Nel 1875 fece ritorno in patria e cominciò immediatamente a svolgere un'intensa attività di propaganda. Buon conoscitore del marxismo, si mise all'opera per dar vita a un partito socialdemocratico ungherese, sul modello di quello tedesco. Dal 1876 diresse la "Cronaca settimanale dei lavoratori" di Budapest. Nel 1887 partecipò al congresso di unità socialista di Gana e nel 1880 riuscì a convocare un congresso generale ungherese del lavoro, che adottò un programma in larga misura socialista. L'anno seguente venne imprigionato sotto l'accusa di sedizione, per aver fatto dichiarazioni critiche sull'esercito. Durante la sua detenzione il piccolo movimento operaio ungherese fu agitato dalle discordie tra socialisti e anarchici e ciò ne rallentò ulteriormente la crescita. Dopo anni di lotte, i socialisti riuscirono ad avere il sopravvento e nel 1889 furono in grado di tenere il loro primo congresso. Lo stesso anno F. poté partecipare a Parigi al congresso inaugurale della Seconda Internazionale, in qualità di delegato ungherese. Dopo la sua morte, i socialisti ungheresi non riuscirono ad esprimere nessun dirigente di rilievo in grado di sostituirlo e ciò comportò un ulteriore rallentamento nello sviluppo di un forte movimento operaio in Ungheria (Budapest 1844-1896).